mercoledì 26 novembre 2014

Questi tempi

I giardini comunali,
il salario giapponese,
il bisticcio per un capriccio

e la colpa sedimentata.

L'aereo che parte da Agno,
la nave che parte da Napoli,
il treno che parte da Chiasso

e il rancore tenuto a bada.

Ruth che spigola il grano,
Davide che nascerà per Betsabea,
Salomone e la regina di Saba

e il rimpianto che aleggia.

Voli d'angelo sulle città,
voli mirati sulle nazioni,
voli distratti sui continenti

e la rovina che non s'arresta.

Un terremoto, un'inondazione,
un diluvio (eppure, l'arcobaleno!),
un crollo, morte su morte

e la morte che non riposa.

E l'onda s'infrange,
si spezza,
si frammenta,

si dimena ancora,
come un gallo
ghigliottinato.

Si infrange.


Il mare c'è ancora?

© G.M. Schmitt

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