lunedì 31 dicembre 2012

Buon anno

Buon anno a chi
ha macinato chilometri
su chilometri
per ritrovarsi
al punto da cui è partito.

Buon anno a chi
si è arrovellato giorno
dopo giorno
per ritrovarsi
più ricco di nulla.

Buon anno a chi
ha consumato scarpe
su scarpe
per ritrovarsi
a piedi nudi.

Buon anno a chi
indefesso ha amato
e amato
per ritrovarsi
a San Silvestro da solo.

Buon anno a chi
impavido ha arato
e seminato
per ritrovarsi
coi frutti nascosti dalla neve.

Buon anno a chi
credulo ha pazientato
e pazienta strenuo
per ritrovarsi
certo di ciò che non vede.

E buon anno a te,
cuore mio,
che ti ostini a palpitare
solo per assaporarvi ancora.

© G.M. Schmitt, 2012


Oltre

Troppi gli abeti
che quest'anno
non han raggiunto il Natale.

Troppo il vischio
avvizzito e svanito
prima del Capodanno.

Giovanna

Alessio

Nicola

Luigi

Sergio

Alfonso

I nomi che non so

I volti che non saprò mai

È vero che asciugherai
ogni lacrima dai loro occhi?
Anche dai miei?

© G.M. Schmitt, 2012

sabato 29 dicembre 2012

So Many Roads #8

Posto questa lirica nella lingua in cui è nata, ma trovate la traduzione qui

Sincerely, Ruth
di Désirée Dippenaar

My story is not yet over,
I am still here today
in other people who cross your way –
do you see me?

I am the widow who's lost everything.
I am the foreigner – different and strange.
I am the immigrant in a strange new world.
I am the refugee, left homeless suddenly.
I am the mourning one, uncomforted.
I am your neighbour,
waiting for your love,
wanting to be your friend.

Will you, like Boas, welcome me,
invite me, accept me, help me?
Will you meet me with words of love,
of blessing,
and be a neighbour to me?

I want
your land to be my land –
will you help me?

Deésirée Ruth Dippenaar, da Poems, 2012




lunedì 24 dicembre 2012

So Many Roads #7 Natale 2012 – 2

Funzione natalizia nella cattedrale
di Wendy Cope

Noi che non siamo abbastanza importanti
da avere un posto riservato, o siamo
arrivati in ritardo per qualsivoglia posto,
stiamo di lato in piedi, o su sgabelli ci sediamo.

Dalla porta gli spifferi ci fan rabbrividire,
il coro non vediamo, né candele né altare,
a stento i sacri testi riusciamo a decifrare.

Ma sentiamo la musica. E possiamo cantare
al bimbo che non ebbe genitori abbastanza
importanti per avere posti riservati,
che troppo tardi giunsero anche per una stanza.

Wendy Cope, da Guarire dall'amore, 2012
Traduzione di Silvio Raffo


giovedì 20 dicembre 2012

So Many Roads #6 – Natale 2012

La vita del Natale
di Wendy Cope

"Se non avete un albero vero, non porterete la vita del Natale in casa".
                                                           Josephine Mackinnon, di 8 anni

Porta a casa un abete norvegese
e giacinti nel freddo radicati,
gelsomini invernali dai boccioli schiusi.
Porta la vita del Natale qui.

Rosso, oro, verde, e tutto ciò che brilla,
musica, candeline e cibo e vino.
Porta i ricordi dei Natali antichi,
le lacrime per quello che hai perduto.

Porta il pastore, l'asinello e il bue
ed il nitore di una notte gelida,
la speranza di nascere alla luce.
Porta la vita del Natale in casa.

Wendy Cope, da Guarire dall'amore, 2012
Traduzione di Silvio Raffo


sabato 1 dicembre 2012

So Many Roads #5

Pronomi personali
di Dunya Mikhail

Lui gioca al treno
Lei gioca al fischio
Loro partono

...

Lui gioca al filo
Lei gioca all'albero
Loro dondolano

...


Lui gioca al sogno
Lei gioca alla piuma
Loro volano

...

Lui gioca al generale
Lei gioca all'esercito
Loro perdono

Dunya Mikhail, da La guerra lavora duro, 2011
Traduzione di Elena Chiti