martedì 31 marzo 2015

Bagnarsi

Perché è così difficile?
Per non bagnarsi i piedi
basta non togliersi i pedalini
e non metterli in acqua.

Io mi son bagnato con te
e ne son lieto
e lo rifarei
e lo vivrei in eterno.

Perché non è più così difficile?
Ti bagni i piedi
se sai che dopo
qualcuno ti offrirà
dei nuovi pedalini.

Perché non è più così difficile?

Perché l'acqua è con te.

© G.M. Schmitt

lunedì 30 marzo 2015

“Vieni a vedere la mia nuova creatura domestica?”

Credevo davvero
che sarebbe bastato
amare
con parole, gesti, sguardi
e ascolto e fiducia e empatia.

Ora so che sarebbe bastato
amarci così
per cogliere la profondità,
per assaporare il senso
per abbracciare l'orizzonte.


Ma già non lo so più
e vorrei fossimo presenti
per stringerci e baciarci
e tornare insieme

a traboccare d'amore.

© G.M. Schmitt

domenica 29 marzo 2015

Enigma

È vero.
Dimentico le semplicità
e coltivo le complicazioni.

Ma se tutte le complicazioni
fossero semplici come te

andrei a nozze con un enigma.

Conscio d'essere privilegiato.

© G.M. Schmitt

sabato 28 marzo 2015

C'era una madre

C'era una madre,
mi hanno detto,
che vezzeggiava i suoi bimbi,
da sola,
e a volte ci si adirava.

Un continente alla deriva
ha una mano che lo guarda?

C'era una madre,
mi hanno detto,
che di tanto in tanto si innamorava
e andava a spegnere
i suoi amori in piscina.

Un continente alla deriva
ha una mano che lo guarda?

Noi due siamo uniti,
madre tu
e mendicante io.
Che vuoi farci?

Un continente alla deriva
ha una mano che lo guarda?


Ti amo, Madre.

© G.M. Schmitt

venerdì 27 marzo 2015

Mano nella mano

Mano nella mano
i due bimbi procedevano
lungo il greto in secca.
In cerca del padre,
in cerca della madre.

Quando il greto si bagnò
e le correnti imperversarono
e la valle si irrigò
e le piante fiorirono
e i frutti abbondarono,
i bimbi erano ancora lì,
a passeggio mano nella mano.


Paghi.

© G.M. Schmitt

giovedì 26 marzo 2015

Versi

Ho un'accozzaglia di versi
da riversare sulla tua tavola
lunga e assolata,
tra pene e benedizioni.

Sento
sprazzi di pace e benignità
farsi strada a forza
tra angoscia e risentimento.

Provo
amore nudo e vellutato
e un senso di riposo
tra ciò che sei e ciò che fai.

Una nuova pace.
Una nuova partenza.

Senza meta.

© G.M. Schmitt

mercoledì 25 marzo 2015

Che cosa c'è ancora?

Che cosa c'è ancora
di te in me?

        Ti prendevo la mano,
        ti accarezzavo,
        mi illuminavo.

Che cosa c'è ancora
di te in me?

C'è tutto

e non puoi riprendertelo.

© G.M. Schmitt

martedì 24 marzo 2015

Incipit

Sono sceso sulla spiaggia,
accovacciandomi di fronte al mare
per giocare a pietra piatta
e far passare la giornata.

Questa volta, di sassi adatti,
ben pochi ne ho trovati,
in un tripudio di onde.

Mi sono rialzato sazio di onde,
gettate e risucchiate
davanti ai miei occhi stanchi,
e ho preso a passeggiare sulla rena.

Ho camminato avanti e indietro
tra un limite e l'altro
pensando vani pensieri
e carezzando efemere.

Poi uno sciabordio distante
e il mio sguardo di nuovo rapito
e l'immenso, inatteso mugghio
dell'ultima onda.
Alta, splendida e lucente.

Come un bimbo l'ho osservata
e non ho potuto impedirmi di desiderarla
e diventare uno con l'ultima onda
e con lei salire e salire e salire.

E quando l'ultima onda sale,
sale talmente in alto
che non è più abisso:
è cielo.

A nulla servono le nostre dighe
se ogni vita ha il suo Mar Rosso

e il suo giardino.

© G.M. Schmitt

lunedì 23 marzo 2015

Bagnato

Non mi son bagnato invano
nel greto:
bagnato dal sole,
bagnato di lusso,
bagnato di grazia.

Bagnato di parole,
bagnato di musica,
bagnato di carezze,
bagnato di umori,
bagnato di te.

Il greto era asciutto?
No,

non mi sono bagnato invano.

© G.M. Schmitt

domenica 22 marzo 2015

Tre le strade

Tre furono le strade che percorremmo insieme.
Incespicammo, corremmo e infine, esausti, crollammo:
Amore sgorgato da fonte inesauribile, eppure umano,
Ma non mai pago di dare, di ricevere, di costruire
Ovunque e sempre e bene nonostante gli abissi.

Smonta, spezza, cancella pure il senso che sapevi trovare
E tra un tentativo e l'altro sputa anche sulla mia effigie.
Ridi, ridi, ridi pure a crepapelle, poi, purché tu sia lieta,
Ebbra di conviti e congressi ai quali mi fu negato l'accesso:
Non ti crucciare, però, quando una mia carezza tornerà a svegliarti,

Amore, lo sapevamo entrambi inesauribile, nonostante noi.

© G.M. Schmitt

sabato 21 marzo 2015

Una piena

Il greto s'è bagnato di pioggia.
Buon auspicio.
          Ma mente.
Una goccia lì.
Una goccia là.
          È dal cuore
          che sgorgano
          le fonti dell'amore.
Prevedo una piena,

allora.

© G.M. Schmitt

venerdì 20 marzo 2015

Incanto

In una stanza chiusa
e senza finestre
          – ma mi stava bene,

parlavano di universi
e pianeti e astri
          – e mi stava bene,

e di mondi inauditi
e fantastiche magioni
          – e non mi importava,

e di misteri posti tra il mare
e l'auspicabile orizzonte
          – e sono uscito.

Ho raggiunto la spiaggia
e lo sbiriluccichio del plancton
e ho finto di racchiuderlo nel pugno
          – sapendolo impossibile.

Ma lì sono rimasto,
con gli occhi spalancati.


Lì si trova l'amore mio.

© G.M. Schmitt

giovedì 19 marzo 2015

Conchiglia

La conchiglia
preferisce ritornare
all'onda?

Vuole abbandonare
questo mio grumo
di sabbia?

L'onda è travolgente
quando tu ritorni.

E del mio grumo

divieni l'essenza.

© G.M. Schmitt

mercoledì 18 marzo 2015

Sotto casa nostra

C'era un mare,
sotto casa nostra,
gonfio d'onde di navi al largo
e onde ancora da recar messaggi
e brezza ancora da carezzar ferite
e flutti ancora da sguazzarci in mezzo.

C'era un giardino,
sotto casa nostra,
rigoglioso di camelie e rampicanti
e fiori ancora da sbocciare
e semi ancora da germogliare
e terra ancora da vangare.

C'era un cortile,
sotto casa nostra,
pregno di risa di bambini
e gatti ancora da venire
e erbacce ancora da svellere
e ripari ancora da ultimare.

C'era una fontana,
sotto casa nostra,
che chioccolava serena
col fresco ancora da venire
e l'afa ancora da lenire
e mani ancora da affondarvi dentro.

Non c'era casa nostra,
però.
Ma futuro e fontana
e sogni e fiori, sì,
quelli c'erano.
Ci sono.
Nostri.

Adesso.

© G.M. Schmitt


martedì 17 marzo 2015

Non temo

Non temo il giudizio.
         Non temo il galateo.
Non temo il disonore.

         Non temo.

Mi muovo in avanti.
         Mi muovo indietro.
Mi muovo di sponda.

         Ma sono autentico.

Temerò mai ciò che non temo?
No, Amore.

         Non temo.

Ma vigilo
affinché la palla
non balzi

oltre quelle mura.

© G.M. Schmitt

lunedì 16 marzo 2015

Il mio cane randagio

Le carezze non bastano
se si vuol mordere l'anima.

Come un pianista senza dita,
un cantante senza voce,
un amante senza cuore

il mio cane randagio
s'è stancato di coccole

e vuol tornare a ringhiare.

© G.M. Schmitt

domenica 15 marzo 2015

Vino

Non voglio vino da te
che debba sedimentare,
ma il vino fresco
e sontuoso
dell'alba.

Non voglio un'alba da te
che attenda di rivelarsi,
ma il sole gentile
e spietato
del mezzogiorno.

Non voglio un mezzogiorno da te
che ci lasci spossati,
ma la quiete tenera
e potente
dell'incontro.

Apparecchio la tavola,
Amore,
e non dimentico il vino.
Ne so il sapore
quando il sole è alto.
Ne bramo l'ardore
quando la passione ci fonde.

E non temo.
No, non temo
quello che fuori

abbiamo lasciato.

© G.M. Schmitt

sabato 14 marzo 2015

La luce sufficiente

Che m'importa della notte
se è lunga
o se è breve.

Che m'importa dell'attesa
se è lunga
o se è breve.

Il mio passaggio
è eterno


e la luce sufficiente.

© G.M. Schmitt

venerdì 13 marzo 2015

Dai miei occhi

Se una goccia cade
e penetra il terreno
e scorre e ignora
acque straniere
e percorre chilometri
e non si appaga ai crocicchi
e continua a fluire
fino a giungere a te

e a te penetra il cuore,
Amore,


è amore.

© G.M. Schmitt

giovedì 12 marzo 2015

Ci basta

Il mare è senza fine
per noi
sebbene non lo sia,
ma quest'infinito ci basta.

Se siamo distesi
l'uno accanto all'altro
e le mani si stringono
e l'acqua è un invito
che possiamo cogliere
a nostra discrezione,

quest'infinito ci basta.

© G.M. Schmitt

mercoledì 11 marzo 2015

Il mio giorno

Se l'alba
fosse stata
solare

         non avrei
         aspettato il sole

troppo caldo
troppo appiccicoso
troppo invadente.

E se il tramonto
fosse stato
di fuoco

         non avrei
         apprezzato il tramonto

troppo invadente
troppo ossequioso
troppo freddo.

Ma all'alba
e al tramonto
ho preferito
il mio giorno

così com'era:
con te
con me

e con i mille
piccoli raggi
che vengono
e vanno
e rivengono

e non mai, Amore,

vorrebbero lasciarci.

© G.M. Schmitt

martedì 10 marzo 2015

Ogni gioia

Vorrei ogni giorno
dirti ancora
e ogni giorno
vorrei
donare
le gioie che
mi dai.
Ma ogni giorno
vorrei
ancora donarti
ogni gioia che

hai creato in me.

© G.M. Schmitt

lunedì 9 marzo 2015

Come domenica

Mi piacerebbe sognare
giornate e giardini
come domenica
con te.

E poi viverli ancora
e giornate e giardini
come te,
come noi.

Giornate e giardini
da sognare e da stringere,
finché l'uno
non sia uno.

E il nostro
sogno

reale.

© G.M. Schmitt

domenica 8 marzo 2015

Magari

Magari
c'è tutto
un mondo
tra il mare
e l'orizzonte.
Ma le mie braccia sono corte.

Indago i mondi,
allora,
tra l'onda

e la spiaggia.

© G.M. Schmitt

sabato 7 marzo 2015

Sei indispensabile tu

C'erano parole,
parole a profusione,
ma pesavano troppo
e perciò le ho respinte
scartate
gettate via.

Resta quello che so per te,
ma anche tu lo sai.

Per andargli incontro
o
per voltargli le spalle
non servono parole.


Sei indispensabile tu.

© G.M. Schmitt

venerdì 6 marzo 2015

Divenire

D'un senso compiuto
non so che farmene,
Amore,
adesso che
la nostra creazione

è un divenire.

© G.M. Schmitt

giovedì 5 marzo 2015

Soglia

Verrai ancora nella mia stanza?
          Accenderò le candele.

Verrò ancora nella tua stanza?
          Accenderò il camino.

Uno sguardo avanza
verso soglie già viste.

Da quello sguardo intuisco

che la soglia è mai vista.

© G.M. Schmitt

mercoledì 4 marzo 2015

Quello che non puoi

Sono il quadro
che non puoi dipingere,
la tela che non puoi scrostare.
           Il gregge
           che non puoi
           pascolare.

E l'erba che non puoi brucare.
E il pagliericcio su cui non puoi riposare.
E il paesaggio di cui non ti puoi beare.

          Sono appena un raggio,
          forse di sole
          o forse di luna
          o forse di spazio,


bramoso di splendere in te.

© G.M. Schmitt

martedì 3 marzo 2015

Vengo a te

Con tanto di cuore
e un inchino
e una benevolenza che non immagini,
neppure la immagini,

           vengo a te

Capo chino ma pieno,
non striscio, no,
non abbasso la cresta, no,
non prometto un filo d'erba, no.

          Vengo a te

con quello che ho.
E quello che non ho
lo lascio al destino.


          Ma vengo a te.

© G.M. Schmitt

lunedì 2 marzo 2015

Inondazione

Ancora una volta chiamami
e inondami di te.
Se vuoi.

Adoro le inondazioni
quando sono vita.

Da te.