I
giardini comunali,
il
salario giapponese,
il
bisticcio per un capriccio
e
la colpa sedimentata.
L'aereo
che parte da Agno,
la
nave che parte da Napoli,
il
treno che parte da Chiasso
e
il rancore tenuto a bada.
Ruth
che spigola il grano,
Davide
che nascerà per Betsabea,
Salomone
e la regina di Saba
e
il rimpianto che aleggia.
Voli
d'angelo sulle città,
voli
mirati sulle nazioni,
voli
distratti sui continenti
e
la rovina che non s'arresta.
Un
terremoto, un'inondazione,
un
diluvio (eppure, l'arcobaleno!),
un
crollo, morte su morte
e
la morte che non riposa.
E
l'onda s'infrange,
si
spezza,
si
frammenta,
si
dimena ancora,
come
un gallo
ghigliottinato.
Si
infrange.
Il
mare c'è ancora?
© G.M. Schmitt