martedì 28 luglio 2020

Vicino o lontano

Ho smesso di plagiare il tempo

indossando un promemoria,

ma ho dimenticato, lo faccio

sempre, di aver cancellato i ricordi.

 

Quelli che mi perseguitano

non riesco a cancellarli,

non son tanti ma son macigni

per chi ha abusato di Dio.

 

Sono stanco ma mi sveglio, forte,

non ho vigore, ma mi alzo

e resisto e vivo e compio gesta,

in soccorso della mia piccola mente ansiosa.

 

Se avessi cavalli e carri e eserciti

li licenzierei tutti su due piedi:

mi basterebbero quattro bestiole

su campi non arati ma vegeti.

 

Ma ora non ho né gli uni né gli altri,

mi chiedo che cosa deciderà l’angoscia,

quale direzione finirà per prendere,

se mi condurrà vicino o lontano,

 

troppo vicino o troppo lontano,

 

o se mi abbandonerà nel sogno.

 

© Mattia Schmitt

domenica 5 luglio 2020

Cade regolarmente

Cade regolarmente

a volte si rialza

altre no.


Cede anche

e finirà

finirà per stramazzare.

 

Ma i suoi occhi non sono

mai stanchi

e sempre sono puri.

 

Sarà felice di aver colto

felice di aver riflesso

felice di aver donato

e gioia e bellezza.

 

E quando cadrà

per l’ultima volta,

magari i suoi occhi

rotoleranno sani nell’urna.

 

© Mattia Schmitt


sabato 4 luglio 2020

Son qui che accarezzo un’idea


Ora son qui che accarezzo un’idea,
audace o leggera non so.
So che a tanti non importa.
Son qui a tentare una decisione,
come se ne avessi mai sapute prendere,
ma il fiato corto me lo impone.

Non sarò io a scegliere la rotta.
Con i remi nemmeno in barca
e in bocca il salmastro greve della deriva
non so se tendere una mano o rannicchiarmi…

Stanno lì e aspettano come fossero parenti,
quasi avessero occhi soltanto per me,
con il cuore che palpita invano non visto.
Son lì ad adirarsi per finta
per le mie congetture, per le mie viltà,
lo sguardo perso altrove dove a me non duole.

La mano non l’ho tesa, mi sono lasciato cadere,
ho penzolato per un po’ tra lo scafo e la distesa,
ho abbracciato l’onda, mi ha inglobato,
non ho più la barca, non ho più le idee.

Non sono annegato
ma è un trionfo dell’abisso
nero pece e verde e alghe,
viscido pensiero nel grembo
d’un’onda di burrasca
che non riesce a vomitarmi
da quando ho soltanto
saputo decidere per lei.

© Mattia Schmitt