domenica 27 dicembre 2020

Canti

Non cantavi così, allora;

eri piuttosto stonata, invece,

ma io ti tenevo stretta

e curavo il tuo canto come un fiore

che avrei visto esplodere d’incanto.

 

Adessi sei lì, infine,

sotto i riflettori

e canti per altri;

non canti per me,

ma canti d’incanto.

 

Forse verrò ancora a sentirti,

senza far più caso a chi sorridi,

ma cercando l’incanto

che ha mosso i miei piedi.

 

Non è una vecchia voce fra tante, la tua,

ma quella che seppe elevare l’incanto.

 

Incantevole persino la nota che mi risparmiasti.

© G.M. Schmitt