domenica 27 maggio 2012

Improvvisazione #11

Voleva che scendessi
e ho iniziato a planare,
ma poi
ho voluto
riprendere a volare.

Un volo stanco,
lo so,
a rischio di precipizio.

Ma vuoi mettere
l'ebbrezza del volo –

– mentre lei
ha preferito restare
incatenata a terra?

© 2012 G.M. Schmitt

Improvvisazione #10

Se anche non ci sarò,
pensami accanto a te
per un minuto o due.

Sarà sufficiente,
credo,
per ricreare mondi.

© 2012 G.M. Schmitt

giovedì 17 maggio 2012

Interludio #16

Dai sospiri

Dai sospiri nasce qualcosa,
Ma non dolore, questo l’ho annientato
Prima dell’agonia; lo spirito cresce,
Scorda, e piange;
Nasce un nonnulla che, gustato, è buono;
Non tutto poteva deludere;
C’è, grazie a Dio, qualche certezza:
Che non è amore se non si ama bene,
E questo è vero dopo perpetua sconfitta.

Dopo siffatta lotta, come il più debole sa,
C’è di più che il morire;
Lascia i grandi dolori o tampona la piaga,
Ancora a lungo egli dovrà soffrire,
E non per il rimpianto di lasciare una donna in attesa
Del suo soldato sporco di parole
Che spargono un sangue così acre.

Se ciò bastasse, se ciò bastasse a dar sollievo al male,
Il provare rimpianto quando quello è perduto
Che mi rendeva felice nel sole,
Quanto felice il tempo che durava,
Se ambiguità bastassero e abbondanza di dolci menzogne,
Potrebbero le vacue parole sostenere tutta la sofferenza
E guarirmi dai mali.

Se ciò bastasse, osso, tendine, sangue,
Il cervello attorcigliato, i lombi ben fatti,
Cercando a tastoni la materia sotto la ciotola del cane,
L’uomo potrebbe guarire dal cimurro.
Ché tutto quello che va dato, io l’offro:
Briciole, stalla, e cavezza.

Dylan Thomas


martedì 15 maggio 2012

Improvvisazione #9

Come un aldilà posticcio,
questa mia tregua imposta.
Non promette pace eterna
e non fa dimenticare:
con i suoi abusati orpelli
riesce solo a respingermi aldiquà.

Non ancora
un'eternità di lamenti,

ma la pedana del tuffatore:
spruzzi d'acqua viva
sul tuo vestito
della festa.

© 2012 G.M. Schmitt

sabato 12 maggio 2012

Interludio #15

Sonetto 92

Fai pure del tuo peggio per sottrarti a me,
ma per tutta la vita mi apparterrai:
vita che non durerà più a lungo del tuo amore,
perché essa completamente da quell'amore dipende.
Non devo perciò temere il massimo dei mali,
dal momento che il minimo di essi mi può causare la fine;
esiste per me un più felice stato
di questo continuo dipendere dai tuoi umori!
Tu non puoi torturarmi con la tua incostanza,
ne va della mia vita col tuo disdegno.
Oh, quale titolo alla felicità posseggo:
pago di avere il tuo affetto, contento di dover morire!
C'è cosa tanto bella che non tema macchia?
Tu potresti ingannarmi e io non saperlo.

William Shakespeare



venerdì 11 maggio 2012

Improvvisazione #8

Non mi aspetto lampi,

ma una pioggia sottile
che trovi scoli impreparati
e occhi bui senza ombrello.

Mi asciugo gocce con la manica
e dubito che siano pioggia,
ma è un sollievo traslocarle,

mi aspetto lampi.

© 2012 G.M. Schmitt

giovedì 10 maggio 2012

Improvvisazione #7

Sono stanco e prego e leggo salmi
e ho un'angoscia che pervade l'ultima cellula
della più sperduta periferia della mia carne.

Sono stanco e non so dormire
e ho fame e non so cibarmi
e sono solo e non so accompagnarmi.

Ma c'è qualcosa che so ancor meno
e per quanto preghi e legga salmi
e tenga a bada angoscia pervasiva,

ancora non la so.

Ma so che sarà.

© 2012 G.M. Schmitt

mercoledì 9 maggio 2012

Attesa

Ero seduto in attesa,
osservavo l'acqua scorrere.

Seduto lì osservavo quell'acqua scorrere.

Poi ho sentito un suono,
mi sono drizzato
e ho teso l'orecchio.

Una mamma andava a prendere i suoi bimbi
in riva al greto.

Stavo ad ascoltare attento,
d'ogni parola facevo tesoro.

Mi piaceva l'idea,
mi piaceva l'essenza.

Presi a correre verso di loro,
lasciai tutto pur di farlo.

La mamma mi sorrise e non disse niente.

Adesso sogno quello spiazzo nella prateria
e sa il buon Dio se posso farne a meno.

© G.M. Schmitt
da "Il fiore che non ti ho comprato", Edizioni Ulivo

mercoledì 2 maggio 2012

Interludio #14 (Wislawa Szymborska)

Un altro omaggio a Wislawa Szymborka in occasione del tributo che l'attrice Licia Maglietta le dedicherà nel corso di ChiassoLetteraria il 4 maggio 2012: http://www.chiassoletteraria.ch/altre-notti/ballata-di-licia-maglietta

Un amore felice
di Wislawa Szymborska
(† 1 febbraio 2012)

Un amore felice. È normale?
è serio? è utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così - in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo -
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po',
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono - è un insulto.
In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza.

E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano -
sembra un complotto contro l'umanità!

È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.

Wislawa Szymborska, da "Vista con granello di sabbia"
Traduzione di Pietro Marchesani
© 1998 Adelphi edizioni SPA, Milano