Ho smesso di plagiare il tempo
indossando un promemoria,
ma ho dimenticato, lo faccio
sempre, di aver cancellato i ricordi.
Quelli che mi perseguitano
non riesco a cancellarli,
non son tanti ma son macigni
per chi ha abusato di Dio.
Sono stanco ma mi sveglio, forte,
non ho vigore, ma mi alzo
e resisto e vivo e compio gesta,
in soccorso della mia piccola mente
ansiosa.
Se avessi cavalli e carri e eserciti
li licenzierei tutti su due piedi:
mi basterebbero quattro bestiole
su campi non arati ma vegeti.
Ma ora non ho né gli uni né gli altri,
mi chiedo che cosa deciderà l’angoscia,
quale direzione finirà per prendere,
se mi condurrà vicino o lontano,
troppo vicino o troppo lontano,
o se mi abbandonerà nel sogno.
© Mattia Schmitt
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