Ora son qui che accarezzo un’idea,
audace o leggera non so.
So che a tanti non importa.
Son qui a tentare una decisione,
come se ne avessi mai sapute prendere,
ma il fiato corto me lo impone.
Non sarò io a scegliere la rotta.
Con i remi nemmeno in barca
e in bocca il salmastro greve della
deriva
non so se tendere una mano o
rannicchiarmi…
Stanno lì e aspettano come fossero
parenti,
quasi avessero occhi soltanto per me,
con il cuore che palpita invano non
visto.
Son lì ad adirarsi per finta
per le mie congetture, per le mie viltà,
lo sguardo perso altrove dove a me non
duole.
La mano non l’ho tesa, mi sono lasciato
cadere,
ho penzolato per un po’ tra lo scafo e
la distesa,
ho abbracciato l’onda, mi ha inglobato,
non ho più la barca, non ho più le idee.
Non sono annegato
ma è un trionfo dell’abisso
nero pece e verde e alghe,
viscido pensiero nel grembo
d’un’onda di burrasca
che non riesce a vomitarmi
da quando ho soltanto
saputo decidere per lei.
© Mattia Schmitt
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