Che
cosa ne faremo
di
queste gote
su
cui le lacrime non durano?
In un attimo son rosse
In un attimo son rosse
e
si vede tutto
non
puoi celare niente.
È come un fuoco che divampa
È come un fuoco che divampa
su
cui il pianto evapora
e
la tua pena resta dentro
ma
come in vetrina.
La vetrina forse
d'un restauratore di libri
La vetrina forse
d'un restauratore di libri
che
adesso non c'è
forse
sta riposando
forse
è stato rapito
forse
insegue una pagina
che
in un libro mancava.
C'è un telefono che squilla
C'è un telefono che squilla
che
squilla a vuoto
nello
stabile accanto
mi
turba, mi inquieta
mi
sta facendo a pezzi
il
cervello e l'anima.
Chi
dovrebbe rispondere non lo fa
forse
dorme profondamente
forse
non c'è, è andato via
forse
l'hanno rapito
forse
insegue il sogno
fuggito
all'udir del trillo.
Forse
né l'uno né l'altro
tornerà
per me
forse
nemmeno i tuoi pensieri
forse
nemmeno l'incendio
delle
gote tue.
Forse
la vetrina sparirà
però
c'è stata
quanto
e come c'è stata
così
bella e seducente
così
ricca e ammiccante
così
audace e così austera.
Il
telefono ha smesso infine
di
darmi il tormento
ma
un po' m'arrabbia
la
sua immatura rinuncia.
Scompaiono
i volumi
e
gli strumenti dell'artigiano
dietro
una serranda
che
si abbassa
senza
ripensamenti.
Allora
era lì
allora
qualcuno ha risposto
allora
le tue gote
sono
di nuovo chiare
e
chiedono.
No,
tutto
questo non c'era,
ma
le tue gote sì.
Che
cosa ne faremo
di
queste tue gote
ritornate
rosee?
©
G.M. Schmitt