martedì 7 giugno 2016

Qualcosa

Qualcosa che faccia meno il solletico
Qualcosa che dia meno prurito
Qualcosa che mi faccia sentire a mio agio
in mezzo al fermento, al tumulto, alle morti.

Qualcosa che sia meno statistica
Qualcosa che non ne uccida due per farne vivere uno
Qualcosa che mi dica che sono
con te se non ci sei, con lui se ti tiene via da me.

Qualcosa che sia vicino a uno zero
Qualcosa da cui ripartire
Qualcosa che sia fiorire
sul bordo di una lapide e non sia lutto.

Qualcosa che faccia meno rammendo
Qualcosa che non sia una toppa
Qualcosa che sia meno inutile
di uno straccio intorno al rubinetto che perde.

Qualcosa che non sia cattivo
Qualcosa che addolcisca il palato
Qualcosa di buono in cui affondare
senza sporcarmi le mani, senza sozzarmi l'anima.

Qualcosa prima di abbandonare
Qualcosa prima di tirare il freno
Qualcosa che mi faccia scendere dall'auto
senza prendere la scossa, senza venirti a cercare.

Qualcosa che io possa capire al volo
Qualcosa che non richieda fede
Qualcosa che posso toccare con mano
perché prima l'ho chiesta per il bene mio.

Qualcosa che oltre il punto inizi
Qualcosa che non hai bisogno di tradurre
Qualcosa che quando hai sete, tanta
ti ci immergi il capo e non anneghi.

Qualcosa che non deve chiamarti due volte
Qualcosa che non cambia se sei solo
Qualcosa che quando arrivi per prenderla
decidi di lasciarla lì per non negarla.

Qualcosa che dica che cosa c'è
Qualcosa che dica che cos'è vero
Qualcosa che non faccia irritare
amici stanchi del mio ciarpame.

Qualcosa che non pretenda d'essere Dio
Qualcosa che non disegni a un cieco
Qualcosa che di un aldilà al di là
anticipi il dono di una vita intera.

Qualcosa che sia meno tenebre
Qualcosa che sia più o meno luce
Qualcosa che non cancelli la strada
che orme pazienti hanno tracciato.

Qualcosa che mi dia cibo quando ho fame
Qualcosa che mi dia appetito quando ho da mangiare
Qualcosa che mi nutra se mangio
anche se dormo, anche se non piglio pesci.

Qualcosa che mi umili mentre umilia te
Qualcosa che regga il mio sguardo che regge il tuo
Qualcosa che quando dobbiamo parlarne
si spieghi da solo e mi spieghi ancora.

Qualcosa con cui possa dormire in pace
Qualcosa senza battaglie tra lenzuola madide
Qualcosa che in un letto ci possa star bene,
null'altro sostenendo che un sorriso.

Qualcosa che non dica più di quand'ero piccolo
Qualcosa che cancelli le mie colpe
Qualcosa che mi faccia nuovo e migliore
e nuovo mi renda alla vita che invecchia.

Qualcosa che non mi faccia più penare
Qualcosa che non sia lo strazio della sterilità
Qualcosa che non affondi ancora la lama
su chi non è padre madre marito amante.

Qualcosa oltre il sole e la luna e le stelle
Qualcosa che non è mai stato ritrovato
Qualcosa che fa male al cuore perché né luce né sangue,
ma lo vuoi lo stesso perché un gusto l'avrà.

Qualcosa che non riesca a dimenticare
Qualcosa che soccorra istante dopo istante
Qualcosa che non possa più rimpiangere
quando è tardi, è sera, le invenzioni sono chiuse.

Qualcosa che interrompa il circolo
Qualcosa che spezzi la fame di chi non ha fame
Qualcosa c'è già, nella sua vanità,
non altro ci spetta, la grazia se vuole.

Qualcosa che capiremo.


© G.M. Schmitt

venerdì 3 giugno 2016

Smarrito

Poi non s'aspetterà più niente
e l'aurora lo coglierà
come cosa inattesa.

Senza sorprenderlo,
senza fargli il solletico,
senza renderlo curioso.

E lui s'alzerà invano
e invano s'incamminerà
senza un bagaglio
senza un appiglio
senza un'ombra,
vampiro a sé stesso.

Fino al tramonto
e a una nuova aurora
e ancora una strada davanti
e nessuna dietro.
In cerca delle orme,
le sue che mai ha avuto
e giammai ritroverà.

© G.M. Schmitt