Tu dormi
di Marco Beasley
da una frottola di B. Tromboncino (1470-1535)
Tu dormi, io veglio alla tempesta e al vento
su la marmorea petra di tua porta.
Tu dormi, io veglio e sto sempre in tormento
e l'anima ed il core da me scampo.
Tu dormi, io veglio e con amaro accento
ognhor chiami pietà che è per me morta.
Tu dormi, io veglio e poi in un sol momento
di lagrime e di pianto io qui divampo.
Tu dormi, io veglio con grave tormento
né trovo al mio penar chi me conforta.
Tu dormi, io veglio e solo mi lamento
di vita vo' soffrir tutto l'inciampo.
Tu dormi riposata senza affanno,
e gli occhi miei serrati mai non stanno.
Tu dormi ed io, crudel, lamento e ploro,
e moro ahimè, ch'io moro.
Dal minuto 1:37
domenica 9 settembre 2012
martedì 4 settembre 2012
Piccole orme #8
Non fan più alcun rumore:
non sono passi lievi,
semplicemente non sono.
Guardo dritto davanti a me
e non c'è foschia,
solo l'accanirsi del sole
s'una strada senza orme.
Mi volto e affondo lo sguardo
su monti e vallate e pianure
ormai preda del buio:
lì ci sono,
lo giuro,
le piccole orme.
Manca solo la luce
che le illumini.
© G.M. Schmitt
non sono passi lievi,
semplicemente non sono.
Guardo dritto davanti a me
e non c'è foschia,
solo l'accanirsi del sole
s'una strada senza orme.
Mi volto e affondo lo sguardo
su monti e vallate e pianure
ormai preda del buio:
lì ci sono,
lo giuro,
le piccole orme.
Manca solo la luce
che le illumini.
© G.M. Schmitt
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