venerdì 17 marzo 2017

Seppe di volare

Come colui che seppe di volare
perché la terra era sempre più distante
e il cielo sempre più vicino
e seppe di precipitare
vedendo il cielo allontanarsi
e la terra venirgli incontro,

sappiamo, noi, con gli occhi chiusi
perché dopo l'abbraccio non fugga
il nostro sonno ora quieto,
che stiamo ancora sognando,
affrancati come siamo
dal giogo di distinguere

fra terra e cielo.

© G.M. Schmitt

domenica 12 marzo 2017

Esangue, forse traspaio

Esangue,
forse traspaio.
È che mi sembro,
adesso,
come da bambino
volevo essere,
invisibile,
invisibile!
Ma non mi serve a nulla
adesso,
non è come allora,
allora avrei gradito!
Non mi va di fare oggi
quel che mi sarei pentito
di fare ieri,
eppure,
eppure!
Se mi guardi attraverso
e vedi mio fratello
cercare la vita
nel suo stesso sangue
ai piedi di una rete
o mia sorella
portarsi le mani al grembo
gonfio di vita
perché il bastone non arrivi lì
e il cugino la nipote
la nonna la mamma
e il prozio e il pronipote
e anche il figlio che non ho mai
avuto, ma per cui continuo a sognare
un destino diverso
da quel che gli vedi
attraverso di me...
Così vorrò essere invisibile,
allora,
invisibile a tutti
se qualcuno
condividerà il giogo
di vedermi attraverso.
© G.M. Schmitt