martedì 27 novembre 2018

Non conterò le mie cose


Non conterò le mie cose,
non ne ho il tempo;
se e quando mi rivorrai
verrò a buttarle via.

Ma nel tuo processo
decisionale non scordare,
te ne prego, il rigattiere:
ha famiglia, è fertile
e ha bisogno di lavorare
(ma non sfasciare la famiglia,
sii solo buona!).

In quanto a me attenderò
in questo albergo;
non so dimenticarti
e nemmeno so odiarti,
so solo di crederti perché ti credi.

Per allora sarà di nuovo primavera,
non dovrò passare a prendere il cappotto
né a vedere per chi m'hai rimosso;
magari ti invierò un messaggio
solo per dirti che non importa più
(sebbene mi importi ancora)
e di gettare nel camino quel disco,
solo quello,
gli altri potete rivenderli.

© Mattia Schmitt

domenica 4 novembre 2018

Così avresti voluto che fosse

Così avresti voluto che fosse,
ma guardati intorno,
non è così.
E se ti guardi bene dentro
lo è ancor di meno.
Non c'è nulla da aggiungere,
non puoi toglier nulla.
Potresti sfregiarti semmai,
ma ti riconoscerebbe persino
la bimba di cui tu bimbo
t'innamorasti alle elementari.

Vieni con me,
non c'è nulla a destra,
nulla sulla sinistra,
solo un selciato davanti,
troppo impervio per quelle scarpe,
inadatto ai tuoi sogni,
che i piedi li han persino nudi.

© Giacomo Mattia Schmitt