Non conterò
le mie cose,
non ne ho il
tempo;
se e quando
mi rivorrai
verrò a
buttarle via.
Ma nel tuo
processo
decisionale
non scordare,
te ne prego,
il rigattiere:
ha famiglia,
è fertile
e ha bisogno
di lavorare
(ma non
sfasciare la famiglia,
sii solo
buona!).
In quanto a
me attenderò
in questo
albergo;
non so
dimenticarti
e nemmeno so
odiarti,
so solo di
crederti perché ti credi.
Per allora
sarà di nuovo primavera,
non dovrò
passare a prendere il cappotto
né a vedere
per chi m'hai rimosso;
magari ti
invierò un messaggio
solo per
dirti che non importa più
(sebbene mi
importi ancora)
e di gettare
nel camino quel disco,
solo quello,
gli altri
potete rivenderli.
© Mattia
Schmitt