giovedì 28 febbraio 2013

So Many Roads #8 – 2

Quella che segue è la traduzione di "Sincerely, Ruth", da me postata in lingua originale il 29 dicembre 2012.

Cordialmente, Ruth
di Désirée Dippenaar

La mia storia non è finita,
sono ancora qui,
nella gente che ti incrocia per strada –
mi vedi?

Sono la vedova che ha perso ogni cosa.
Sono la straniera – diversa e strana.
Sono l'immigrato in un mondo nuovo e bizzarro.
Sono il rifugiato, senzatetto all'improvviso.
Sono la sconsolata che non ha conforto.
Sono il tuo prossimo
che attende il tuo amore,
che vuol esserti amico.

Mi accoglierai come Boaz,
mi inviterai, mi accetterai, mi aiuterai?
Mi rivolgerai parole d'amore
e di benedizione?
Sarai il mio prossimo?

Voglio
che il tuo paese sia il mio –
mi aiuterai?

Deésirée Ruth Dippenaar, da Poems, 2012
Traduzione di Johanna Schmitt




lunedì 18 febbraio 2013

Interludio #19

Il Futuro
di Julio Cortázar

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
né ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
né la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.


venerdì 1 febbraio 2013

Interludio #18

Dal ciclo "Insonnia"
di Marina I. Cvetaeva

Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse - bevono vino,
forse - siedono così.
O semplicemente - le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'è una finestra così.

Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni.

Grido di distacchi e d'incontri:
tu, finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'è, non c'è per la mia
mente quiete. Anche nella mia casa
è entrata una cosa come questa.

Prega, amico, per la casa insonne
per la finestra con la luce.

Marina Cvetaeva, da "Poesie"
Traduzione di Pietro A. Zveteremich
© 1979 Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano