domenica 21 agosto 2016

E cerco di non pensarci più

Si vocifera che tu abbia scelto
di rivolgerti a un estraneo
e che da lui tu abbia accettato un dono.

Sono soltanto voci, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Capita però ch'io mi agiti in mezzo alla notte
con le lenzuola madide di sudore anche se è fresco
e cerco un pensiero e quello che trovo sei tu.

Sono soltanto sogni, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Questa sera però ho cercato di immaginare
che parole abbia usato lo straniero
e in quale dono sapeva celarsi il tuo incanto.

Non son che vane supposizioni, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Poi però mi inondi di messaggi
e sebbene ti sappia ubriaca ti do retta
e ti consoli finché non ti addormenti.

Senti soltanto il peso di una svolta, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Poi però anche io mi sveglio
ed è il primo giorno in cui non me lo chiedo,
non mi chiedo più chi sarà felice e chi no.

Sono soltanto ricordi ancestrali, mi dico
come quando dormendo
si ha la sensazione di cadere –,
e cerco di non pensarci più.


© G.M. Schmitt

Facciamola finita

Le mie orme sul vostro selciato non son belle?
Mi scuso, mi scuso, credevo non si notassero nemmeno!
Ve l'ho rovinato, financo distrutto?
Chiedo venia e mi prostro e trattengo le lacrime;
credevo davvero che fosse questa la mia strada.
Non potevo sapere, non colpitemi, oppure sì
e facciamola finita.

Quando ho imparato a camminare
non mi hanno dato una mappa o un itinerario
e men che meno mi hanno detto
di andare a scovare il mio tesoro.

Un tozzo di pane mi hanno dato
e mi hanno detto di iniziare a muovermi
per trovarne dell'altro e vivere.

E sapete quante volte ho pensato
che basterebbe non trovarne più
per non sporcar più il suolo altrui?

Ci ho pensato, sì, ma non pensano i miei piedi
e quelli si spostano, anche in fretta, a volte,
pur se son stanchi e questa volta
mi han portato qui.

Scelta sbagliata? Ma i piedi non pensano,
lasciano orme, anche se non vogliono.
E così, eccomi qui. Avrei un po' di fame,
ma avete ragione voi, sì, facciamola finita
e continuate a ingrassarvi voi.


© G.M. Schmitt