domenica 21 agosto 2016

E cerco di non pensarci più

Si vocifera che tu abbia scelto
di rivolgerti a un estraneo
e che da lui tu abbia accettato un dono.

Sono soltanto voci, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Capita però ch'io mi agiti in mezzo alla notte
con le lenzuola madide di sudore anche se è fresco
e cerco un pensiero e quello che trovo sei tu.

Sono soltanto sogni, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Questa sera però ho cercato di immaginare
che parole abbia usato lo straniero
e in quale dono sapeva celarsi il tuo incanto.

Non son che vane supposizioni, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Poi però mi inondi di messaggi
e sebbene ti sappia ubriaca ti do retta
e ti consoli finché non ti addormenti.

Senti soltanto il peso di una svolta, mi dico,
e cerco di non darvi peso.

Poi però anche io mi sveglio
ed è il primo giorno in cui non me lo chiedo,
non mi chiedo più chi sarà felice e chi no.

Sono soltanto ricordi ancestrali, mi dico
come quando dormendo
si ha la sensazione di cadere –,
e cerco di non pensarci più.


© G.M. Schmitt

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