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giovedì 28 marzo 2024

Una vita che danza

Da quando mamma non c’è più

manca anche l’ultimo pezzo di papà

che m’era rimasto

e io vivo come morto a metà.

 

Dottori mi hanno maledetto

e imbottito di farmaci

anche se io stavo almeno un po’ bene

e ora sto soltanto peggio

e sono gonfio di paure più che di grasso.

 

Uscir di casa è una conquista,

metter piede fuori un arrischio,

tentare un’altra vita adesso

è una fantasia, un’astrazione,

non avere nessuno oltre il gatto

è amore sin troppo silente.

 

Un’alba dopo l’altra

in un crescendo disadorno

senza che mai compaia

quella che squarci il sipario,

quella ch’offra d’un tratto agli occhi

tutto il bello anche a loro inviato.

Una danza che abbraccia.

 

© G.M. Schmitt

martedì 2 gennaio 2018

Non ti chiedo se m'ami

Non ti chiedo se m'ami:
le parole rimbalzano
e si fanno male con poco,
meglio intuirle e preservarne il tesoro.

Ma ti scrivo t'amo,
lo sussurro, a volte,
e spero che tu attenda,
per quell'attimo che occorre
a parole così fragili
di affondare nell'anima.

Custodite in te,
lì nel tuo cuore,
le so al sicuro

e come manna

che giorno per giorno mi nutre,
che ogni giorno si dona.


© G.M. Schmitt

venerdì 17 marzo 2017

Seppe di volare

Come colui che seppe di volare
perché la terra era sempre più distante
e il cielo sempre più vicino
e seppe di precipitare
vedendo il cielo allontanarsi
e la terra venirgli incontro,

sappiamo, noi, con gli occhi chiusi
perché dopo l'abbraccio non fugga
il nostro sonno ora quieto,
che stiamo ancora sognando,
affrancati come siamo
dal giogo di distinguere

fra terra e cielo.

© G.M. Schmitt

domenica 12 marzo 2017

Esangue, forse traspaio

Esangue,
forse traspaio.
È che mi sembro,
adesso,
come da bambino
volevo essere,
invisibile,
invisibile!
Ma non mi serve a nulla
adesso,
non è come allora,
allora avrei gradito!
Non mi va di fare oggi
quel che mi sarei pentito
di fare ieri,
eppure,
eppure!
Se mi guardi attraverso
e vedi mio fratello
cercare la vita
nel suo stesso sangue
ai piedi di una rete
o mia sorella
portarsi le mani al grembo
gonfio di vita
perché il bastone non arrivi lì
e il cugino la nipote
la nonna la mamma
e il prozio e il pronipote
e anche il figlio che non ho mai
avuto, ma per cui continuo a sognare
un destino diverso
da quel che gli vedi
attraverso di me...
Così vorrò essere invisibile,
allora,
invisibile a tutti
se qualcuno
condividerà il giogo
di vedermi attraverso.
© G.M. Schmitt

martedì 28 febbraio 2017

Sosta

Sosto dove so stare
abbasso la guardia
osservo del mare

in me
solo le onde

che arrivano

e nessuna mano le trattiene
nessuna le prosciuga
tornano indietro
fanno quel che devono

fanno quel che sanno


lo fanno quando è tempo.

©G.M. Schmitt

venerdì 27 gennaio 2017

Bestiame

Non andrai più a mendicare affetto, è vero,
hai scarpe nuove e non vuoi frustarle.

Mangeremo bacche lordandoci il viso
per avere poi sempre un sorriso
anche quando sarà
solo ancora terrore
lo scorrere delle ore.

Finché non ti stancherai
di aver cura di scarpe
e getterai le braccia
intorno al mio collo
o getterai le scarpe
e correrai a rotta di collo.

Fino a un amante. Un amante del suo bestiame.


© G.M. Schmitt

lunedì 19 dicembre 2016

Caduta la scala a pioli

Caduta la scala a pioli,
durata giusto il tempo
di farci sfiorare il cielo,
l'abbiam lasciata marcire
perché facesse da concime
a fiori che poi,
nonostante noi,

saran belli per sempre.

©G.M. Schmitt

domenica 18 dicembre 2016

La fine della farsa

È la fine della farsa
l'autunno della virtù
sensibilità e delicatezza
croste ormai inutili
si staccano inseguite
da residui di gentilezza.

Credevi di poter ancora
ostentare bugie
e vederle trionfare
su ingenua fiducia
e cieca ammirazione
per preservarle ancora
a difesa del tuo maniero.

Ormai è palese, però,
che la tua pelle è più soda
delle cinte che hai eretto
cemento e acciaio per tenermi a bada
languori e arrendevolezze per chi vuoi tu
che t'abbia in pugno
e a cui non menti
a cui non mostri i denti
a cui non rifiuti le tue stanze.

Ma ora non ti vedo più
e senza esser cieco lascio
che le menzogne tue evaporino
al mio sole

o prendano fuoco al tuo.

© G.M. Schmitt

Pensavi di darmela a bere

Pensavi di darmela a bere
e ho bevuto, sì,
ma non il tuo fiele.

Le tue bugie sono come
quei frammenti di ghiaccio
che complicano i rivoli
che si fan strada
giù dal ghiacciaio.

Sono nato mentre Trane
registrava “Ascension”,
quindi non sono più un ragazzo
sebbene debba ancora crescere
e raccogliere le ultime note.

Però intanto, va da sé,
qualche verità l'ho conosciuta
e so persino distinguere

tra menzogna e sentimento.

© G.M. Schmitt