È
la fine della farsa
l'autunno
della virtù
sensibilità
e delicatezza
croste
ormai inutili
si
staccano inseguite
da
residui di gentilezza.
Credevi
di poter ancora
ostentare
bugie
e
vederle trionfare
su
ingenua fiducia
e
cieca ammirazione
per
preservarle ancora
a
difesa del tuo maniero.
Ormai
è palese, però,
che
la tua pelle è più soda
delle
cinte che hai eretto
cemento
e acciaio per tenermi a bada
languori
e arrendevolezze per chi vuoi tu
che
t'abbia in pugno
e
a cui non menti
a
cui non mostri i denti
a
cui non rifiuti le tue stanze.
Ma
ora non ti vedo più
e
senza esser cieco lascio
che
le menzogne tue evaporino
al
mio sole
o
prendano fuoco al tuo.
© G.M. Schmitt
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