sabato 31 marzo 2012

Interludio #12

Agli ospiti che devono partire...
di Rabindranath Tagore

Agli ospiti che devono partire
augura buona fortuna, e poi
cancella le orme dei loro passi.
Stringi al petto con un sorriso
ciò che è facile, semplice e vicino.
Oggi è la festa dei fantasmi
che non sanno quando moriranno.

La tua risata sia soltanto
una insensata allegria
come scintille di luce sulle onde.
La tua vita danzi lievemente
sul limitare del Tempo
come la rugiada
sulla punta d'una foglia.
Sulle corde della tua arpa
suona fuggenti melodie.

Rabindranath Tagore, da "Il Giardiniere"
Traduzione di Girolamo Mancuso
© 1971 Newton Compton editori s.r.l.



Graffito #7

Non c'è forza che non sappia dove fermarsi.
Tutto il resto è il nostro eccesso.

© 2012

Flaming Lips

"Do You Realize?"

Una canzone che reputo bella e "importante".
Per leggere il testo si clicchi su "Mostra altro".

mercoledì 28 marzo 2012

La tela

Mi hai messo al mondo, è vero,
in una vita che non mi accoglie, però,
in cui la costruzione di cui mi ero illuso
si è rivelata per quel che era,
fallace.

Poi, sì,
ho trovato la vita.

Ma adesso, come la corda di uno yo-yo,
ne ho perso il capo, forse spezzato,
forse solo invisibile
al momento.
Ma il tormento rimane
e non so se il filo riappare.
E non so
se io riapparirò
sulle scale
da solo o a braccetto.
Però mi piacerebbe.
Allontanerei dubbi
e uscirei a comprare
il colore
per apporre sulla tela
la mia firma.

Un cuore
blu
disteso
sul rosso
di un amore
mai stato più vero.

© 2012 G.M. Schmitt

sabato 24 marzo 2012

Canto di fate

La primavera esplode
in un canto di fate,
in un brusio di gnomi,
nella distesa aurea
d'un amore che sa attendere.

La primavera è esplosa
nel fiore che tormento
tra dita impazienti,
nello sguardo che riposa
sulle fronde di un platano.

Nella carezza della tua danza
la primavera esplode ancora.
Ed è come un inno che guarisce
e l'anima lo accoglie
e lo spirito se ne bea.

Primavera esplosa
tra i tuoi sorrisi e i miei
su un campo d'angosce sepolte
e dimenticate
- ormai vane.

© G.M. Schmitt
da "Il fiore che non ti ho comprato", Edizioni Ulivo

giovedì 22 marzo 2012

Ma non solo

Un mucchio di scartoffie
i giorni
che ho sulle spalle,
ma non solo.
Anche ricchi appunti
ricopiati
in bella calligrafia
e messi al sicuro.

© G.M. Schmitt

mercoledì 21 marzo 2012

Interludio #11

"Tu non mi caccerai..."
di Marina I. Cvetaeva

Tu non mi caccerai via in nessun posto:
non si respinge la primavera!
Tu non mi toccherai, nemmeno con un dito:
troppo teneramente io canto verso il sonno.
Tu non mi diffamerai:
il mio nome è acqua per le labbra!
Tu non mi lascerai:
la porta è aperta, e la mia casa è vuota!

Traduzione di Pietro A. Zveteremich
© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, 1979

sabato 17 marzo 2012

So Many Roads #3

L'amore
di Luis Garcia Montero

Le parole sono navi
e si perdono così, di bocca in bocca,
come di nebbia in nebbia.
Portano la loro merce per le conversazioni
senza trovare porto,
la notte che gli pesa come un'àncora.

Devono abituarsi ad invecchiare
e vivere con pazienza di legno
usato dalle onde,
andare a disfarsi, a danneggiarsi lentamente,
finché nella cantina della routine
non arrivi il mare e le sommerga.

Perché la vita entra nelle parole
come il mare in una nave,
copre di tempo il nome delle cose
e porta alla radice di un aggettivo
il cielo di una data,
il balcone di una casa,
la luce di una città riflessa in un fiume.

Per questo, nebbia dopo nebbia,
quando l'amore invade le parole,
colpisce le sue pareti, vi marchia
i segni di una storia personale
e lascia nel passato dei vocabolari
sensazioni di freddo e di calore,
notti che sono la notte,
mari che sono il mare,
solitarie passeggiate con estensione di frase
e treni fermi e canzoni.

Se l'amore, come tutto, è questione di parole,
accostarmi al tuo corpo fu creare un idioma.

Luis Garcia Montero, da Completamente venerdì, 1998
Traduzione di Gabriele Morelli
© Luis Garcia Montero

Poeta spagnolo (Granada, 1958) scoperto oggi sulla rivista Poesia (n. 269, marzo 2012).

giovedì 15 marzo 2012

Improvvisazione #5

I bambini di Sierre
(† 13 marzo 2012)

Ho ventidue cuori appesi all'anima,
ventidue parole da affidare al vento,
ventidue semi da innaffiare.

Ventidue nomi e ventidue volti
che mi fissano muti.

Ventidue orecchie appoggiate al mio petto
per cogliere battiti che do per scontati.

Ventidue dita puntate sui miei giorni sventati,
lontano da ciò che conta davvero.

Ma un solo cuore
da rimettere a nuovo.

G.M. Schmitt

sabato 10 marzo 2012

venerdì 9 marzo 2012

Interludio #10

Le parole sono nuove...
di José Saramago

Le parole sono nuove: nascono quando
in aria le lanciamo in cristalli
di delicate o dure risonanze.

Siam simili agli dei, quando inventiamo
nel deserto del mondo questi segni
come ponti che abbracciano distanze.

José Saramago, da "Os Poemas Possíveis", 1966, 1982
Traduzione di Fernanda Toriello
© 2002 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino

giovedì 8 marzo 2012

Danzo sul mare

Sul mare in tempesta
ci vado a passeggio
e canto e grido di gioia
tutto il giorno e tutta la notte.

Nessuno mi crede se glie lo dico,
tutti mi guardano storto,
certi mi credono matto,
ma io non farei altro

che danzare sul mare
mosso o tranquillo
per tutta la notte
per tutto il giorno.

© G.M. Schmitt
da "Il fiore che non ti ho comprato", Edizioni Ulivo

venerdì 2 marzo 2012

Abbracciati

Anche da soli
si dorme abbracciati.

A un cuscino,
a una speranza,

a una vaghezza.

© G.M. Schmitt

giovedì 1 marzo 2012

Lucio Dalla

Per ricordare Lucio Dalla alcuni versi di una sua canzone che da quando avevo 14 anni non ho mai smesso di amare, ma solo di ascoltare.

Stella di mare (estratto)

[...]

Tu voli con me, tu voli con me
tu vola che si è alzato il vento
vento di notte vento che stanca
stella di mare come sei bella
come sei bella e come è bella
la tua pelle bianca, bianca bianca.

[...]

Tu come me, tu come me
ora non voli, si è fermato il vento
posso guardare la tua faccia stanca
e quando dormi come sei bella
come sei bella e come è bella
la tua pelle bianca bianca bianca!

[...]

© Lucio Dalla 1979

Graffito #6

La cacci indietro, la poesia,
perché ti ruba l'aria che respiri.
Ma non ti dà tregua.
È nei passi tuoi.

© 2012