sabato 20 settembre 2014

Ti devo tutto

Ti devo tutto,
ma tutto anche
ti devo domandare.

Perché nulla
sia mai scontato
e nulla diventi ovvio.

Non ho mai perduto
nulla,
ma ho sempre
pianto perdite.

Ero uno stupido,
ma per fortuna
o per condanna
non lo sono più.

Grazie di tutto.
Non aver fretta, però:
ho tanto ancora
da domandarti.

Però scelgo
ancora un libro
e alla cassa dico
che è un regalo
e poi a casa
mi apro il mio regalo
religiosamente.

Hai rifiutato viaggi
e cinema e condivisione
perché hai deciso
di non crederci
prima di accertarti
se avresti potuto farlo.



La mensa è allestita.
Vuoi onorarmi?
Sarde a beccafico.
Braciole alla messinese.
Caponata e parmigiana.
Vuoi?
Se no tutto andrà sprecato.

Non voglio altri alla mia mensa.

E quel mio seme?
A quanto pare non è vita.
Saprò sprecarlo?
Saprò sprecarla?
Saprò spaccarla
l'ora,
fenderla
e sminuzzarla.

E in ogni frammento
cercherò ancora

di specchiarci insieme.

© G.M. Schmitt

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