Sarà
l'angoscia
che
rasenta il panico
e
divora brandelli
della
mia anima
buona.
Saranno
i calci
inferti
all'inguine
che
mozzano il fiato
al
mio cuore
che
ama.
Sarà
lo spurgo
di
feci incrostate
che
evocano conati
e
al sapore attentano
del
mio piacere
sublime.
Saranno
i venti
che
soffiano vendetta
a
lasciare in pace
quest'essere
mio
bello.
Saranno
i rimorsi
a
cadere come foglie
e
a questa lavagna
restituire
il
candore.
Tutto
il male
abbandonerà
quest'essere
in
un modo
o
in un altro,
però
lo farà.
Non
sarò
impresentabile.
© G.M. Schmitt
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