venerdì 31 ottobre 2014

Il treno

Il treno che percorre la città
raccoglie e scarica anime,
una qua,
una là,
una in più non sia giammai,
per carità,
deraglierebbe,
non si sa mai,
chissà?
C'è un equilibrio da mantenere
e poche frecce ha Cupido ormai
nel suo turcasso.

Ma tutto si ferma
e i finestrini divengono occhi:
c'è pioggia battente al di là
e s'è creato un muro
davanti al muso della locomotiva.
L'amore disperato ha detto basta:
di qui non si passa.
Cupido è morto,
murato vivo.

La tua anima può tornare
a mirare i fiori del parco


in cui passeggio anch'io.

© G.M. Schmitt

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