Una
processione di betoniere
ferma
davanti a un cantiere
mi
fa pensare a quel che accadrebbe
se
sui miei pensieri, questa mia febbre,
scendesse
di cemento una colata.
Resterebbero
integri e interroganti
al
riparo di una grotta inattesa
o
verrebbero chiusi e frantumati
da
pareti e muri e tramezzi
incapaci
ormai d'allearsi in concetti
o
ancora l'inghiottirebbe il nulla
e
confusi con tenebre solide e mute
senza
più piedi né guizzi né leve
inabili
ai gemiti, orfani e sterili?
Ho
ritrovato il cantiere chiuso e silente,
di
betoniere e operai né tracce né niente
eppure
il palazzo è ancor lì da finire
l'armatura
cattedrale che invoca un avvenire
e
i miei pensieri grati e in divenire.
© 2014 G.M. Schmitt
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