mercoledì 27 agosto 2014

Sognatori

In fila alla cassa davanti a me
m'ha rivolto nobili rughe
e ha detto “stavo sognando”.
Mentre il commesso passava merce allo scanner
la fila dietro di me aumentava
un bimbo frignava in fondo a una corsia
un altro faceva la gimcana tra gli scaffali
una mamma chiamava un nome che ce n'è mille
io ponevo il divisore tra i miei acquisti e gli altrui
il nastro scorreva lento e implacabile
e tra un mucchio di roba e l'altro
si leggevano gusti e facoltà
ma nulla si fermava abbastanza a lungo
da dartene la certezza
e tutto quel cibo e tutti quei prodotti
sembravano affrettarsi verso il mondo di fuori
e altre mura e altri scaffali
e il nastro continuava a muoversi
lento ma implacabile e l'anziana
già imbustava e pagava il suo salmone
scontato perché in scadenza
e una bottiglia di vino
per celebrare chissà che cosa
e ormai il commesso alternava lo sguardo
tra me e la mia cena
quando replicai “sognavo anch'io”
giustapponendo il mio sogno al suo
e seguendola con lo sguardo
mentre spingeva il carrello

verso la sua auto.

© 2014 G.M. Schmitt

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