È vero, ho imparato
a star da solo e fingere
a me stesso che questo basti
– questo e un gatto.
So fare quel che si deve
e quel che si chieda
ma fino a un certo punto
– però capita ch’io tenda la mano.
Nessuno mi stringe
Nessuno mi abbraccia
Nessuno lo dicembre
– nemmeno questo, eppure
Non sono il colo, sicuro,
ad esser solo
e convinto di farcela, al meglio
– anche quando è buio.
E le sirene ululano
disperazione e nomi
e noi nascondiamo i nostri
– dietro barricate di sogni.
Dimmi che non sei più là,
ti prego, dimmelo.
La mia veglia può finire
– e tu puoi smetterla
di andare via.
© G.M. Schmitt
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