Sporche di terra
del ferro di utensili
d’inchiostro e di sangue
di umori e di lacrime
segnate dalla pietra
avvinte dal tempo
lisce ruvide curve
sulla china del fare
sul viottolo dell’imprevisto
improvvide curiose, urla silenziose che afferrano
tiran su buttano giù
tornano a casa stringendo
spiccioli e catrame.
Sanno ancora accarezzare.
Non così l’intonaco
vostro che cede.
© G.M. Schmitt
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