La
mia topaia ha qualche pregio
unico
e inarrivabile
per
cui ho perso la testa
e
che le assicura il mio cuore
almeno
fino al divorzio.
La
topaia che amo ne ha sì di difetti
ma
che altro avrei saputo
se
non farne meriti e virtù?
Colpa
dei miei occhi
che
non vedon ragnatele
ma
distinti mandala
che
il tempo tirerà giù.
Alla
mia topaia ho fatto tanti doni
per
esaltarne bellezza e armonia.
Giammai
una miglioria,
giusto
un accento
di
tanto in tanto qui e là
perché
non scordasse
chi
la sa incantevole.
E
questa topaia, infine, non vuol saperne
se
altre son chiamate ville, palazzi o magioni
e
dimore e attici meravigliosi nascosti
da
luce e tappeti e gioielli:
la
topaia che mi accoglie sa
che
null'altro che l'amore
può
infonder vita a tetto e pareti.
Poi,
però,
la
mia topaia è la casa del mio letto
e
di milioni di sogni
da
vivere insieme.
©
G.M. Schmitt
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