Per mia mamma
Papà se n’era appena andato e tu domandavi:
Ma quando me ne andrò anch’io
lo ritroverò?
Lo riconoscerò?
Mi riconoscerà?
Adesso hai tutte le risposte
e sai che non c’è ragione
di riconoscersi
quando non ci si è mai,
– nemmeno per un attimo,
nemmeno quello –
sconosciuti.
Vi immagino di nuovo insieme, adesso,
ad accogliere ai cancelli
le anime che salgono
da Gaziantep e da Aleppo.
Le tue mani e le sue, mai capaci di star ferme,
i piedi e i cuori sempre di corsa
incontro al prossimo.
Anche quando te ne stavi andando,
il corpo troppo fiacco per reagire,
le tue mani hanno accarezzato le nostre
fino all’ultimo istante.
Qualcuno ha detto che
“il lutto è amore che non sa dove andare”*,
ma non è così per noi,
mamma,
noi siamo famiglia per sempre.
Un tuo figlio
(G.M. Schmitt)
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