Se
un cuore potesse
stringere
sé stesso
stringerei
il mio cuore
adesso
al
petto del suo petto
e
non farmi, gli direi,
tristezza,
ma procuriamoci
una
forbice e tagliamo,
tagliamo
tutti questi fili
che
ci ingombrano i battiti,
un
t'amo di là, un t'odio di qua
e
nel frammezzo un fosse stato
e
un fosse mai stato e un forse sarà
e
uno speriamo che non sarà mai.
Procuriamoci
una lima
e
limiamo lo spuntone
che
potrebbe offenderci l'arteria,
lo
scalino che ci impedisce di salire.
Ma
mi fai ancor tristezza,
cuore
mio amato
ed
il sonno non basta
a
farci ritrovare il giusto ritmo:
sia
allora d'un cuore puro
il
silenzio di un'attesa quieta
la
nostra benedizione.
© 2014 G.M. Schmitt
Nessun commento:
Posta un commento