Vogliono incontrarsi,
parlare e stare sereni,
rilassati e ridere e sorridere,
tenersi la mano e accarezzarsi,
passeggiare sulla spiaggia,
percorrere sentieri,
raggiungere una meta,
una qualsiasi dimora felice.
Vogliono percorrere il cammino
abbracciati l’uno all’altro,
attenti a non inciampare.
Salutano tutti, sono educati,
son benvoluti e accolti
a ogni festa e a ogni rito.
Incontrano qualcun altro,
si appassionano all’avventura,
scalano monti e traversano mari.
Fissano nuovi volti e nuovi corpi,
navigano enormi fantasie,
spingono più in là la delusione.
Un giorno osservano mani rugose,
le confrontano con le proprie,
si rispecchiano in volti appassiti.
Abbracciano ricordi, si avvinghiano gli
occhi,
si tuffano insieme, tornano distanti;
i letti, ormai, sono in altre città.
Una maschera a ossigeno li separa,
ma non credono che sarà per sempre,
lo sperano soltanto.
Il pastore non ha molte parole,
vorrebbe essere altrove
e altrove si rifugia in fretta.
La bara non contiene nulla che sia
amato,
i vedovi sfilano via mascherati,
pronti al ballo.
Qualcuno guarda giù,
qualcuno guarda in su,
in mezzo scorre il fiele.
© G.M. Schmitt
1 commento:
Straordinario!
Posta un commento