Avrei mosso
lo stesso quei due passi
verso la
porta, ma con un senso diverso
e forse
nuovo, di certo non trascinandomi,
spossato,
sulla melma
indistinta dei nostri trascorsi
Avrei
accompagnato me alla porta gentile
e a testa
alta, sicuro del mio portamento
e felice
quasi d'una spregiudicata
speranza
di aprirla al
sole e al vento e al canto.
Non hai mai
voluto che fosse così,
deduco
dallo sciocco
pretesto da te addotto
Eppure eri
entrata dalla finestra,
allora,
uccello
libero di volare dentro e fuori.
Adesso te ne
stai immobile,
invece,
nella gabbia
che ti cresce intorno
e che tutto
ingloba e confonde, anche
la porta,
a cui presto
nessuno potrà più bussare.
© G.M. Schmitt
Nessun commento:
Posta un commento