giovedì 21 giugno 2018

La porta


Avrei mosso lo stesso quei due passi
verso la porta, ma con un senso diverso
e forse nuovo, di certo non trascinandomi,
spossato,
sulla melma indistinta dei nostri trascorsi

Avrei accompagnato me alla porta gentile
e a testa alta, sicuro del mio portamento
e felice quasi d'una spregiudicata
speranza
di aprirla al sole e al vento e al canto.

Non hai mai voluto che fosse così,
deduco
dallo sciocco pretesto da te addotto

Eppure eri entrata dalla finestra,
allora,
uccello libero di volare dentro e fuori.

Adesso te ne stai immobile,
invece,
nella gabbia che ti cresce intorno

e che tutto ingloba e confonde, anche
la porta,
a cui presto nessuno potrà più bussare.

© G.M. Schmitt

Nessun commento: