lunedì 26 settembre 2016

Una mano lunga otto mesi

per Daniel Ahenger, morto in culla

Da oggi il silenzio
ha una nota in più
o una in meno, dipende
da come ti poni all'ascolto.

Però io riesco a vederti
in quella mano lunga otto mesi

che ancora ti porterà nel palmo
e fino a un gran giorno ti custodirà.
Ti cullerà, ti nutrirà, avrà cura di te

e alla bisogna ti farà il solletico,
perché mai nulla li privi
di un tuo sorriso.


© G.M. Schmitt

1 commento:

Giacomo Mattia Schmitt ha detto...

La mano che se ne è preso cura fino all'ultimo continua a custodirlo anche se non è più nella nostra dimensione. Di quella mano in relazione al bimbo vediamo solo otto mesi di presenza, ma anche se non possiamo più rendercene concretamente, visibilmente conto, si può sperare, si può credere che ci sia ancora in un'altra dimensione e non abbia mai distolto lo sguardo, non abbia mai sottratto le sue cure.