tra
i volti che sgorgano
tra
quello di mia madre
e
l'estate.
Plumbea
presenza
tra
amici
sinceri
e insinceri,
poco
importa,
si
gioca a palla
e
si disprezza comunque
l'avversario
e
si ama comunque
il
compagno di giochi.
Non
c'è davvero
tristezza
in
questa angoscia.
Magari
solo le nubi
che
ti rubano il sole
e
poi le stelle.
Ma
tant'è,
le
ho viste
e
le rivedrò.
Però
sono sveglio
adesso
e
piove
come
vorrei che piovesse
quando
le nostre mani
si
abbracciano.
© G.M. Schmitt
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