giovedì 20 novembre 2025

giovedì 13 novembre 2025

La stanza dei dischi

T’invito nella mia stanza dei dischi –

berremo tè e rum, se vuoi,

qualche chiacchiera impotente, poi,

solo per goderci i sorrisi.

 

© G.M. Schmitt

martedì 11 novembre 2025

Si libra su un tenue filo

Ho avuto sempre la realtà

attaccata a un filo,

come un aquilone.

Si librava e saltavo

una duna via l’altra.

 

E quando m’accasciavo

s’accasciava anch’essa

ed era di nuovo

il sogno la mia verità.

 

Che mondo e morte

non possono carpirmi.

 

© G.M. Schmitt

domenica 2 novembre 2025

Strani

Se non siamo protetti

tanto vale gettarci

negli abissi con al collo

una macina da mulino

come i peggiori degli umani.

 

Ma i germi si inoculano

quando sei un bimbo.

È successo a me e a chissà

quanti altri.

 

Fiere allo sbando

su un pianeta spietato,

“strani” per tutta la vita

che saranno sangue e melma

senza protezione

come un cuore senza pelle

come esseri

troppo nudi.

 

© G.M. Schmitt

giovedì 16 ottobre 2025

Às

Quando il giorno è nuovo, le auto poche e il silenzio tanto

uscire sa essere meno minaccioso,

le voci parole invece di brusio indecifrabile,

inconsulto il mio passero riesce ancora a far sentire la sua voce

e a volte anche il passato torna con la tua voce non ci lasceremo mai.

 

Per questo ho deciso che il giorno vecchio è compagnia migliore.

Ma arriverà un giorno nuovo veramente.

 

© G.M. Schmitt

domenica 3 agosto 2025

Piccoli mondi

Pensano cose che io non penso

rinchiusi nella stanza gremita,

un piccolo mondo in cui io son l’alieno.

Vivono e sono seri e hanno impegni

e pensano a far girare meglio le quinte.


Io non la penso come loro,

ma non me ne vanto mica.

Mi sento un alieno

(forse perché sono alieno)

e non mi godo la scena

perché devo sforzarmi;

voglio integrarmi,

voglio sguardi altri su di me,

voglio rompere il bicchiere

facendo cin cin e invece

il bicchiere vado a riempirlo di nuovo

e me lo porto fuori

a guardare il cielo

e quel cielo lo investigo

in cerca di un altro

piccolo mondo,

in cerca di un’altra

linea di pensiero.


© G.M. Schmitt


sabato 2 agosto 2025

Ballo in maschera (Qualcuno guarda giù, qualcuno guarda in su)

Vogliono incontrarsi,

parlare e stare sereni,

rilassati e ridere e sorridere,

tenersi la mano e accarezzarsi,

passeggiare sulla spiaggia,

percorrere sentieri,

raggiungere una meta,

una qualsiasi dimora felice.

 

Vogliono percorrere il cammino

abbracciati l’uno all’altro,

attenti a non inciampare.

 

Salutano tutti, sono educati,

son benvoluti e accolti

a ogni festa e a ogni rito.

 

Incontrano qualcun altro,

si appassionano all’avventura,

scalano monti e traversano mari.

 

Fissano nuovi volti e nuovi corpi,

navigano enormi fantasie,

spingono più in là la delusione.

 

Un giorno osservano mani rugose,

le confrontano con le proprie,

si rispecchiano in volti appassiti.

 

Abbracciano ricordi, si avvinghiano gli occhi,

si tuffano insieme, tornano distanti;

i letti, ormai, sono in altre città.

 

Una maschera a ossigeno li separa,

ma non credono che sarà per sempre,

lo sperano soltanto.

 

Il pastore non ha molte parole,

vorrebbe essere altrove

e altrove si rifugia in fretta.

 

La bara non contiene nulla che sia amato,

i vedovi sfilano via mascherati,

pronti al ballo.

 

Qualcuno guarda giù,

qualcuno guarda in su,

in mezzo scorre il fiele.

 

© G.M. Schmitt

sabato 24 maggio 2025

Ogni giorno alla stessa ora

Ognuno ha i suoi riti,

consapevoli o inconsapevoli,

anche solo un nodo alla cravatta

            ogni giorno alla stessa ora.

Chi si inchina e chi si innalza

davanti a un manufatto,

davanti al nulla,

davanti al fuoco,

davanti a colui che è

            ogni giorno alla stessa ora.

Chi fa esercizi in numero di sette,

chi fissa un punto fuori della finestra,

chi va a caccia nella memoria a breve termine

ogni giorno alla stessa ora.

Chi si accende una sigaretta per andare,

chi legge la sua Bibbia per iniziare,

chi resta cinque minuti in più tra i demoni

            ogni giorno alla stessa ora.

Chi si affida a YouTube per meditare,

chi scorre i suoi social mentre defeca,

chi canta all’harmonium inni al cielo

            ogni giorno alla stessa ora.

Chi ascolta il primo notiziario,

chi si guarda allo specchio e si dà gli anni,

chi accarezza il gatto e piange

 

chi accarezza il gatto e piange

            ogni giorno alla stessa ora.

 

© G.M. Schmitt

venerdì 9 maggio 2025

Casa

 Non lasciarmi, ti prego,

solo tra queste mura

che non ho scelto.


Non andare via senza aver prima

resa salda la mia mano nella tua.


Allora, 

dovunque tu andrai,

non potrò fare a meno di seguirti.


Allora,

dovunque mi porterai,

sarò al sicuro.


Allora, 

dovunque approderemo,

saremo a casa.


© G.M. Schmitt

Grazie

 Grazie prima di chiedere

e forse non dovrai chiedere mai

ciò che hai già ricevuto.


– Ma continui a saltare e a danzare

e la tua gioia è incontenibile

perché infine è vero:

i peccati di cui eri gravido

ti sono perdonati –.


Puoi aprire la porta.


© G.M. Schmitt


lunedì 27 gennaio 2025

Per il Giorno della memoria: Per non far rumore

Lei mima le note giuste su un violino immaginario

Per non far rumore

Suona la vita che non può di giorno

Per non far rumore

Ha sogni ingombri di volti amici e musica briosa

Per non far rumore

Eleva al cielo suppliche a denti stretti per i vivi e per i morti

Per non far rumore

Abbraccia tutti masticando radici

Per non far rumore.

 

Quando aprono la porta non più segreta

Può dar sfogo alle urla

– lo fanno tutti –

E inizia a contare il tempo che manca

Fino a quando urlerà di gioia.

 

Quando aprono i rubinetti e non ne esce acqua

– non so s’è già lì

o a soffocare singhiozzi sul legno in baracca.

 

E attende

 

che da qualche parte, in cielo o in terra,

nel tempo eterno qualcuno per sempre asciughi

ogni lacrima dai suoi occhi

e la lasci gridare

di gioia gridare.

 

Grida Rachele

Di gioia grida e crea pure trambusto

Qui in terra come in cielo.

 

© G.M. Schmitt